Il “Faro”, un Centro pienamente integrato nel territorio

La struttura di Veneri di Pescia ha festeggiato la pausa estiva con una cena e oltre cento partecipanti. “L’obiettivo principale è integrare i nostri ragazzi con la comunità”. Tanti i laboratori attivi, fra cui quello di cucina con un cuoco professionista. Le gite all’estero. Gli aiuti dalle realtà associative locali

PESCIA 14.08.2025 – Una serata di festa con oltre cento partecipanti, a pochi giorni dalla festività di Ferragosto, è stato il modo in cui il Centro sociale “Il Faro” di Veneri di Pescia ha salutato la breve pausa estiva delle attività. C’era tanta gente, ospiti del Centro, operatori, familiari, amici, sostenitori e rappresentanti delle istituzioni che hanno portato un saluto: il sindaco di Pescia Riccardo Franchi a fare gli onori di casa, il vice presidente della SdS Fabio Berti, il consigliere comunale di Uzzano Riccardo Incerpi, il direttore Stefano Lomi, oltre a Claudio Paolacci, presidente della cooperativa La Fortezza e Alice Martini responsabile dei Centri per la Sds. Il tutto in perfetta sintonia con gli obiettivi di questa struttura, che fa del legame e dell’integrazione con il territorio uno dei suoi tratti caratterizzanti. “Alla fine il nostro obiettivo è proprio integrare i nostri ragazzi il più possibile con ciò che esiste al di fuori del Centro, e lo facciamo portandoli fuori e facendo fare loro più esperienze possibili e, allo stesso tempo, cercando di aprire questa struttura e farci conoscere”, conferma la coordinatrice del Faro, Jessica Martini.

La serata si è chiusa con la proiezione di un video racconto di due gite che hanno visto protagonisti ospiti e operatori in Sicilia e in Umbria, regioni dalle quali si sono presi spunti culinari per il menu della serata. Anche in questo caso in perfetta sintonia con una delle peculiarità del Faro, che sulla preparazione dei cibi ha basato alcuni dei suoi più riusciti e caratteristici laboratori. “Abbiamo una Scuola di cucina gestita da un cuoco professionista che fa formazione ai nostri ragazzi – spiega ancora la coordinatrice -. Ogni gruppo si specializza in alcuni piatti che definiscono poi, tutti insieme, un intero menu. La nostra aspirazione è quella di avere un corso di cucina aperto al territorio con i nostri ospiti e i nostri operatori, formati e guidati da un vero cuoco, che diventano essi stessi formatori e insegnano a cucinare alle persone esterne al Centro. Questa sperimentazione è già stata avviata nei mesi scorsi e contiamo di portarla a compimento fra un anno circa”. La passione per la cucina si accompagna di volta in volta ad un tema specifico, quest’anno per esempio all’uso della frutta, con visita ad un’azienda dell’aretino, leader del settore.

 

La cucina è ovviamente solo uno dei tanti laboratori. “Nella prima fase dell’inverno ci sono quelli orientati al Natale, su tutti la realizzazione del presepe con materiali di recupero, fin dal 2010 – racconta ancora Jessica Martini -. Ogni anno con la Natività ambientata in luoghi diversi e un tema che cambia e che può essere legato ad arte, eventi di attualità e altro”. Tutto sempre con un grande coinvolgimento collettivo: “I ragazzi non si tirano mai indietro, danno davvero il massimo – sottolinea la coordinatrice Martini -. Se magari in altri contesti hanno maggiori freni e difficoltà, qui si sbloccano”. Tanto da poter affrontare anche esperienze all’apparenza complicate come le gite all’estero di diversi giorni. E’ successo con viaggi di gruppo in Polonia, Provenza, Spagna e diverse altre località, quindi spostamenti in aereo, utilizzo di pulmini a noleggio e altri mezzi di trasporto. Fino alla nave: “Tre anni fa abbiamo fatto una crociera nel Mediterraneo, con tappe in Francia e Spagna, con tutti gli ospiti del ‘Faro’, sfruttando proprio le caratteristiche di questo tipo di viaggio, compresa la possibilità di poter rimanere a bordo durante gli scali per chi ha difficoltà a muoversi avendo a bordo tante opportunità alternative”, racconta ancora Martini. Poi, oltre alle gite estive si sono quelle invernali: i mercatini di Natale sono diventati un altro appuntamento imperdibile.

Molto importante è il supporto che viene dato al Faro da realtà come i Lions Club, con i quali esiste una collaborazione nel tempo e che quest’anno si è concretizzata con il club dei giovani, il Leo di Pescia, il cui sostegno ha permesso la dotazione di nuove strumentazioni per la stanza multisensoriale. Così come la collaborazione con il club Soroptimist che ha permesso l’acquisto di nuovi strumenti per l’attività del coro, grazie ad un bando regionale, un laboratorio che coinvolge diversi volontari. Ma poi le collaborazioni sono molte altre e comprendono realtà associative locali come, per esempio, il Carnevale di Veneri.

Il Centro è frequentato da venti utenti, di età compresa tra 18 e 64 anni, è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 16,30, per 11 mesi all’anno. Gli inserimenti vengono valutati dalla Società della Salute, la gestione del Centro è affidata al Consorzio Comars e alla Cooperativa La Fortezza. “E’ un gioco squadra che ha dato ottimi risultati, un lavoro a più voci che fa di questo Centro una esempio di grande qualità professionale e umana”, ha commentato il sindaco di Pescia Riccardo Franchi. “I risultati sono sotto gli occhi di tutti – ha sottolineato il vice presidente della SdS Fabio Berti -. Il ‘Faro’ ha dimostrato in tutti questi anni di funzionare al meglio, c’è solo da augurarsi che continui così e da impegnarsi per la nostra parte perché ciò sia possibile”.

“C’è una grande umanità e tanta professionalità – è stata la chiusa finale del direttore della SdS, Stefano Lomi -. Questa è una realtà unica nel suo genere in quanto i Centri socioriabilitativi della Valdinievole sono strutture pubbliche che operano in collaborazione col Terzo settore per offrire spazi e luoghi di salute, di affetti e di relazioni”.