La violenza sulle donne non si arresta. La pandemia ha esacerbato ancora di più questo fenomeno, poiché la convivenza forzata delle vittime con i loro carnefici ha da una parte fornito ai maltrattanti maggiori occasioni di perpetrare la loro violenza, fisica e psicologica, dall’altra ha convinto molte donne a parlare e a chiedere aiuto prima.
Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne l’associazione 365giornialfemminile e la SdS Valdinievole parlano delle azioni e dei progetti portati avanti per contrastare la violenza di genere.
Ad oggi sono oltre 100 le donne di cui l’associazione 365giornialfemminile onlus, insieme alla SdS Valdinievole, si è occupata nel 2020 in Valdinievole. Donne che appartengono a diverse classi sociali, con differenti livelli culturali, sia giovani che anziane, staniere e italiane, poiché non esiste un profilo tipico della vittima. La maggior parte delle donne che si sono rivolte al CAV (centro antiviolenza) della Valdinievole ha figli, bambini che sono stati vittime di violenza assistita e che hanno dovuto vivere all’interno di un contesto familiare pieno di violenza e paura. Numeri importanti confermati dal 12° Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, che mostra come già nel 2019 e poi ancora di più durante il lockdown ci sia stata una escalation della violenza.
Lo scorso anno a livello regionale le donne che hanno contattato i CAV toscani sono state 5.542, Le donne per le quali risultava in atto un percorso di uscita dalla violenza nel corso del 2019 sono 3.228, delle quali 2.307 con inizio proprio nel corso dell’anno. Tra le donne che hanno contattato i CAV in quell’ annualità una minoranza è straniera (900) mentre per circa la metà (2.041) sono presenti figli e figlie (di cui più del 50% minorenni, 1.504) .
“Quest’anno – dice la presidente dell’associazione Giovanna Sottosanti – è stato un anno speciale, che ha visto il Centro Antiviolenza lavorare molto più degli anni passati. Il lavoro è aumentato e allo stesso tempo abbiamo dovuto trovare nuove modalità per raggiungere le donne. Fino a giugno abbiamo potuto incontrare le donne solo a distanza, poi abbiamo ricominciato a farlo di persona, fornendo sostegno psicologico e legale. Questo però è stato anche l’anno in cui abbiamo inziato a sviluppare dei percorsi formativi e incrementato le inizative di sensibilizzazione, perché è fondamentale tenere viva l’attenzione su un fenomeno che purtroppo non accenna a diminuire”.
“Purtroppo – commenta il vicepresidente della SdS Fabio Berti – dobbiamo fare i conti con numeri preoccupanti anche nel nostro territorio. La violenza sulle donne e sui bambini è un abominio contro il quale è necessario mettere in campo tutte le forze che abbiamo. Solo attraverso la collaborazione fra il centro antiviolenza, le forze dell’ordine, i servizi sociali, i servizi sanitari, la scuola, le istituzioni possiamo sperare di sconfiggere questa terribile realtà”.
“La SdS di Valdinievole – spiega il Direttore della SdS Patrizia Baldi – che fa parte della rete regionale Codice Rosa, ha costruito il team che deve occuparsi delle persone vittime di maltrattamenti e abusi fornendo quelle risposte tempestive che si concretizzano in interventi sanitari, psicologici e, non ultimi, legali. Attraverso il servizio sperimentale SEUS, un servizio sociale specializzato in grado di intervenire 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, siamo stati capaci di intercettare molti casi di violenza domestica”.
Insieme al centro antiviolenza la SdS Valdinievole ha sviluppato negli anni diversi progetti per favorire l’uscita dal tunnel della violenza delle donne. In particolare sono stati sviluppati percorsi di autonomia che hanno permesso alle donne di trovare un lavoro o una casa. “Si tratta di percorsi lunghi – conclude Giovanna Sottosanti – che necessitano di un accompagnamento psicologo continuo che consenta alle donne di elaborare il trauma e di ritrovare la stabilità emotiva persa”.