Una donazione da parte dell’associazione Massimo Massimi

L'associazione Massimo Massimi Onlus fa una donazione in favore del centro socio riabilitativo Il Faro di Veneri e della Casa della Speranza di Uzzano. Si è svolta giovedì pomeriggio la consegna dei doni ai due centri che in Valdinievole ospitano persone disabili da parte dell’associazione intitolata al giovane Massimo Massimi, morto tragicamente alcuni anni fa a causa di un incidente che lo ha visto vittima di un ubriaco al volante. Alle due cerimonie di consegna dei doni erano presenti il presidente dell’associazione Massimo Massimi Onlus Massimiliano Massimi, il presidente della Società della Salute della Valdinievole Pier Luigi Galligani, il Direttore della Sds Claudio Bartolini, il sindaco di Uzzano Riccardo Franchi, la presidente dell’associazione Azzurra Liana Pennacchioni, oltre ai ragazzi e agli operatori dei due centri.(visualizza)
 


L’associazione Massimo Massimi Onlus fa una donazione al centro socio-riabilitativo Il Faro di Pescia e alla Casa della Speranza di Uzzano. 
Si è svolta giovedì pomeriggio la consegna dei doni ai due centri che in Valdinievole ospitano persone disabili da parte dell’associazione intitolata al giovane Massimo Massimi, morto tragicamente alcuni anni fa a causa di un incidente che lo ha visto vittima di un ubriaco al volante.
 
Alle due cerimonie di consegna dei doni erano presenti il presidente dell’associazione Massimo Massimi Onlus Massimiliano Massimi, il presidente della Società della Salute della Valdinievole Pier Luigi Galligani, il Direttore della Sds Claudio Bartolini, il sindaco di Uzzano Riccardo Franchi, la presidente dell’associazione Azzurra Liana Pennacchioni, oltre ai ragazzi e agli operatori dei due centri.
 
“La mission della nostra associazione – afferma il presidente Massimiliano Massimi – è anche quella di sostenere il settore sociale. Abbiamo chiesto ai due centri di cosa avessero bisogno e ci hanno elencato alcuni elettrodomestici che avrebbero potuto esser utili nelle attività quotidiane e così li abbiamo acquistati. Sono felice di aver potuto dare un piccolo contributo a queste importanti realtà del territorio. Per questo sono io a ringraziare la Società della Salute e gli operatori per l’importante lavoro che quotidianamente fanno per questi ragazzi”.
 
“Ringraziamo l’associazione Massimo Massimi – commenta il presidente della Società della Salute Pier Luigi Galligani – per la sensibilità dimostrata nei confronti dei nostri ragazzi. Quest’ultimi sono un incredibile patrimonio di umanità e anche un piccolo gesto nei loro confronti acquista un profondo significato”.
 
“Le manifestazioni di solidarietà come questa – aggiunge il Direttore della Sds Claudio Bartolini – sono importanti perché contribuiscono al riconoscimento del lavoro che ogni giorno facciamo. Oltre alla professionalità, per lavorare in questi centri ci vuole amore per i ragazzi e questo è un valore aggiunto che riconosciamo ai nostri operatori”.
 
A gestire i due centri e ad occuparsi del servizio di assistenza ai ragazzi disabili è la Società della Salute della Valdinievole. Quest’ultima nel territorio gestisce 6 strutture riservate ai disabili: 4 centri socio riabilitativi, un centro intermedio e una casa famiglia. All’interno di questi centri sono attualmente inserite 86 persone.
 
Il Faro, situato a Veneri, è un centro socio riabilitativo diurno frequentato da 20 ragazzi disabili. È aperto dal 1999 e al suo interno i ragazzi svolgono varie attività laboratoriali seguiti dagli operatori della cooperativa La Fortezza che si è aggiudicata la gestione del servizio.
 
La Casa della Speranza di Uzzano è invece una vera e propria casa famiglia. Inaugurata nel 2015 al suo interno vivono 7 ragazzi disabili accompagnati dagli operatori della cooperativa La Fenice. I ragazzi la mattina escono di casa e vengono accompagnati a svolgere le varie attività previste per loro nel territorio, per poi rientrare a casa la sera.
 
“La volontà – spiega il Direttore Bartolini – è quella di dare ai ragazzi una dimensione familiare. La Casa della Speranza di Uzzano è come una famiglia. Le persone vivono al loro interno, la mattina si svegliano ed escono per le loro attività quotidiane, come facciamo tutti noi, per poi rientrare a casa il pomeriggio, mangiare tutti assieme e guardare la tv. È aperta a tutti e chi vuole può venire a trovare i ragazzi e prendere un caffè con loro”.
 
“La più grande paura per un genitore di una persona disabile – spiega Liana Pennacchioni, presidente dell’associazione Azzurra – riguarda il futuro del proprio figlio dopo la morte, il cosiddetto dopo di noi. Pensare che esistono strutture come queste che sono delle vere e proprie case, in cui si respira un ambiente familiare e dove al proprio ragazzo viene data l’opportunità di vivere una vita ricca, piena di occasioni di fare e di stare a contatto con altri è rincuorante”.

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